Strage di Castelvolturno, in tv il processo a Setola e le foto inedite della mattanza
uno dei ghanesi uccisi dai killer di Setola
Era la sera del 18 settembre 2008. Mentre a Napoli i fedeli si trovavano riuniti in preghiera in attesa che il sangue del Santo Patrono della città si sciogliesse e si ripetesse il miracolo annuale,a pochi chilometri di distanza, a Castelvolturno, provincia di Caserta, la camorra scriveva una delle pagine più nere della storia criminale italiana. Sei cittadini ghanesi vennero uccisi a colpi di kalashnikov nei pressi di una sartoria etnica sulla statale Domitiana. Quei ragazzi erano del tutto estranei alla malavita. Erano, infatti, delle vittime innocenti, lavoratori e rifugiati. Nel corso di tre puntate, a partire da sabato 4 febbraio, ilprogramma condotto da Roberta Petrelluzzi, Un giorno in Pretura, ripercorre un anno e mezzo di udienze presso la Corte di Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta da Elvi Capecelatro, giudice a latere Maria Chiara Francica (estensore della sentenza di primo grado), nel corso delle quali furono accertate le responsabilità di Giuseppe Setola e dei suoi 4 complici, autori del massacro e di molti altri delitti nello stesso periodo. L’accusa per tutti fu di strage con finalità terroristica e con l’aggravante del razzismo. Nella prima puntata vengono analizzati i fatti di quella tragica notte sulla Domitiana, quando un assurdo destino ha fatto sì che i 6 ragazzi, si riunissero per caso presso la sartoria di un amico, del tutto ignari di ciò che li aspettava. Nella seconda puntata verranno ripercorsi i 9 mesi di latitanza di Giuseppe Setola, detto ‘O’cecato’, da aprile 2008 a gennaio 2009, durante i quali mette a segno ben 18 omicidi. Una scia di sangue e di orrore che si abbatte sulla provincia di Caserta e che sembra non avere fine. La terza e ultima puntata sarà incentrata invece sulle prove e il movente che inchiodano Giuseppe Setola e gli altri imputati alle loro responsabilità penali.
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